lunedì 3 febbraio 2014

Chi di catenaccio ferisce, di catenaccio perisce...

Ricevo e pubblico: grazie a F.M.

Chelsea, Mourinho furioso col West Ham: "Ci sarebbe servito il Black and Decker"

L'allenatore portoghese, che non è riuscito a sbloccare lo 0-0, accusa l'avversario di aver fatto solo catenaccio: "Hanno praticato un calcio da XIX secolo, troppo brutto da vedere in Premier League". La replica di Allardyce: "Non potrebbe fregarmene di meno"

Quando tre anni e nove mesi fa osarono criticarlo per il catenaccio con cui la sua Inter fermò il Barcellona, lui fece spallucce: della serie, questa è la Champions League e bisogna andare avanti con ogni mezzo, anche agé o superato che sia. E guarda caso alla fine furono proprio i nerazzurri ad alzare la coppa nel cielo di Madrid. Ecco perché fa perlomeno sorridere che ora sia José Mourinho a lamentarsi per la vetusta tattica di gioco usata da un avversario (nel caso specifico, il West Ham) per fermare il Chelsea sullo 0-0 casalingo e fargli (forse) dire addio ai sogni di Premier. Vero, ieri sera ai Blues non ne è andata bene una, fra traverse (Oscar), pali (Demba Ba) e salvataggi del portiere Adrian: non a caso, le statistiche finali hanno ricordato molto da vicino quelle di 45 mesi fa al Camp Nou e laddove ci furono 15 tiri a 1 (con possesso palla al limite dell’imbarazzante, ovvero 76% contro 24) a Stamford Bridge il tabellino riporta 39 conclusioni a rete del Chelsea contro una sola del West Ham. Insomma, non si può certo dire che la squadra di Big Sam (al secolo, Allardyce) sia andata in campo con l’idea di fare gioco ma piuttosto il contrario.

SERVIVA IL BLACK AND DECKER — “La sola cosa che avremmo potuto usare per distruggere il loro muro difensivo era il Black and Decker”, ha ironizzato Mourinho a fine gara, prima di criticare l’operato dell’arbitro Neil Swarbrick “per l’incoerenza di concedere appena 4 minuti di recupero a dispetto delle cinque sostituzioni nel secondo tempo, delle continue interruzioni per finti infortuni degli avversari e delle perdite di tempo del portiere del West Ham, iniziate già dopo un minuto. Così si avalla solo il comportamento sbagliato di una squadra”.

LE ABBIAMO PROVATE TUTTE — Sistemato il direttore di gara, il portoghese si è poi lanciato nella sua personalissima tirata anti-catenaccio, accusando il West Ham “di praticare un calcio da XIX secolo, troppo brutto da vedere per la Premier League. E’ davvero molto difficile giocare una partita quando solo una delle due squadre vuole farlo e l’altra no e piazza dieci difensori in area, i miei giocatori le hanno provate tutte per segnare ma il gol non è arrivato. Ne ho parlato con Allardyce e ripeto la stessa cosa anche a voi. E’ vero, loro avevano bisogno di punti e quindi non posso essere eccessivamente critico perché non sono nessuno per farlo e poi non so cos’avrei fatto nella loro stessa situazione, ma comunque questo non è calcio, non è Premier League”.

BIG SAM: NON ME NE FREGA NULLA — In effetti al termine della partita Big Sam le frasi di rimostranza di Mou se le è dovute sorbire tutte, “ma non potrebbe fregarmene di meno di quello che mi ha detto – ha puntualizzato il tecnico - perché è stato davvero troppo bello vedere i giocatori del Chelsea lamentarsi con l’arbitro e cercare di intimidirlo o guardare José mentre saltava su e giù nell’area tecnica perché era arrabbiato”. Bello quasi quanto quell’altra immagine di tre anni e nove mesi fa, quando Mou saltava ancora, ma quella volta di gioia, per celebrare la vittoria vecchio stile del calcio italiano sui fenomeni catalani. 


Articolo di Simona Marchetti preso dal sito della Gazzetta dello Sport

http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/30-01-2014/chelsea-mourinho-furioso-col-west-ham-ci-sarebbe-servito-black-and-decker-2.0.2244541246.shtml

Lettera del Mister alla Mamma di un bambino "scarso"


RICEVO E PUBBLICO: grazie a M.L.

Questa che vi proponiamo è la lettera di Mister Andrea Checcarelli pubblicata sul sito della Real Virtus, destinata alla madre di un ragazzino non proprio tra i migliori della squadra, diciamo pure "scarso". La vogliamo pubblicare perchè condividiamo a pieno i principi che essa vuole rappresentare:
"Salve signora!Per me che ho allenato un anno suo figlio ,sapere che è sua intenzione quella di interrompere l'attività ,e' un piccolo-grandefallimento da allenatore. Un fallimento non solo come tecnico,ma anche come persona, indipendentemente da quelle che sono le problematiche singole del bambino, della famiglia.
Non essere riuscito a coinvolgerlo a pieno,a stimolarlo,ad integrarlo al meglio all'interno della squadra ,a fargli migliorare quei limiti quel tanto che sarebbe bastato,a farlo considerare "più bravo" da se stesso,ma anche da sua madre..
Volevo comunque dirle che suo figlio non sarà stato il migliore fisicamente,tecnicamente,tatticamente..... ma eccelleva, era il più bravo,per la sua attenzione,per l'applicazione delle direttive dategli.Per il rispetto che ha sempre dimostrato nei miei confronti,durante gli allenamenti ed alle partite.In questo era il migliore.E' sicuramente il migliore,basta farlo continuare a giocare,se è quello che lui vuole!
Con tutte queste qualità umane,si può migliorare tantissimo,lavorando per colmare i suoi limiti . Glielo dice uno che,una volta ,non aveva spazio a Passaggio di Bettona,nella squadra dei suoi amici e coetanei.
A 14 anni stavo per smettere,andai a giocare in un altro ambiente,a Cannara, e trovai il modo di esprimere al meglio quello che avevo dentro.Di migliorare,di vincere tante partite,tante quante ne avevo perse a Passaggio quando,oltretutto,non venivo molto considerato dall'ambiente e dal' allenatore.
A Passaggio di Bettona ci sono tornato a 20 anni,dopo aver vinto anche un campionato juniores nazionale per squadre dilettanti,con il Cannara.Ci sono tornato, perché m' hanno cercato loro( evidentemente qualcuno non mi aveva considerato quanto meritavo in passato) ed ho giocato e vinto tanto.
Ho vinto anche un campionato anche a Passaggio,prima di infortunarmi e di smettere di giocare qualche anno fa ma smettere di giocare e' una delle poche cose che cambierei del mio passato,glielo assicuro!Anche perché nel calcio sono riuscito a dimostrare me stesso che con la passione ed il lavoro si possono ottenere grandi soddisfazioni personali,senza sotterfugi di sorta,in maniera pulita.Solo facendosi "un culo così",insomma.
Aggiungo che le qualità che ha suo figlio,non sono assolutamente secondarie all' interno di un contesto di gruppo. Cosi' come e' giusto cercare di educare,punire,ma non emarginare,un bambino dotato tecnicamente,ma maleducato,e' altrettanto giusto permettere a che è dotato di altre qualità,e meno di altre,di potersi comunque esprimere.
Oltretutto in un contesto come la Real Virtus. Una società che offre un servizio alle famiglie ed ai bambini del posto,più per funzione sociale ,che per spirito competitivo,di vittoria,di primato.E' bello vedere che gli amici del paese,possano avere un luogo di ritrovo,per la propria crescita,visto che il nostro paese non ne offre di tantissimi.
Le qualità di suo figlio,sia nella vita settimanale del gruppo,che nella domenica di gara,sono molto importanti per la squadra.Anche per raggiungere quei risultati che,ogni tanto,fanno bene al gruppo stesso.Perche' suo figlio,sopratutto grazie a voi genitori e' un bambino che è contento di giocare anche solo 5 minuti.Si impegna,col sorriso.Fa un po' da contraltare rispetto a chi,dotato tecnicamente,gode della fiducia del mister,a volte,non meritandosela.E gioca magari controvoglia.Non so se c'era quando fece gol;io mi ricordo bene.
È stato molto bello ,vederlo esultare.Una scena quasi da film....chi l'avrebbe mai detto?Forse neanch'io,di certo....però il calcio e' anche questo.Se ha avuto quella piccola gioia,se l'e' sudata tutta,suo figlio. Per questo è più bella!Non lo privi di quei 5 minuti se per lui sono importanti.
Alla squadra mancherebbe anche un genitore come te.In un contesto dove tutti gli animi sono esagitati,c'è maleducazione,esasperazione,persone che credono di essere mamma e papà di Messi, Maradona e Van Basten,la sua voce fuori dal coro ed il suo profilo basso,sono un esempio per gli altri genitori.
Ma forse,mi permetta di dirglielo,e' un po' troppo fuori dal coro.Talmente tanto che finisce per uniformarsi al coro stesso...se lascia perché suo figlio"e' scarso"diventa come quelli che credono di avere il figlio "forte" e sbraitano da fuori alla rete,peggio dei cani randagi,pretendendo spazio e importanza.E questa fine non se la meriterebbe, non la rappresenterebbe.
Nel calcio ci vorrebbero più bambini come suo figlio e più genitori come lei. Pensaci e pensateci,anzi:ripensateci!"

Presa dal sito:

http://www.calcioweb.eu/request_ios.php?news_id=80846