lunedì 5 marzo 2012

Pescara-Sassuolo? Un Real-Barça in minore

Riporto l'articolo di Giancarlo Padovan apparso Domenica 4-03-2012 su "Il Fatto Quotidiano"

" In un recente saggio sul Barcellona (Sandro Modeo, Il Barça), l'autore affronta, oltre a tutti i segreti della squadra più forte del mondo, diverse scuole e connessioni calcistiche, le interpreta e le integra risalendone le origini e il percorso, spazia dalla dalla biologia evoluzionistica alla fisica, fino a giungere a una vastissima rappresentazione del calcio totale. "Oggi - scrive Modeo- le due tendenze calcistiche dominanti sono il sistema Barça e la prospettiva Mourinho (...) Si tratta di due modelli culturali paralleli e opposti". Pur non trattandosi dell'ennesima edizione della rivalità tra i due allenatori, Pescara-Sassuolo è stata quel che ci si aspettava e quel che il saggio di Modeo indica: la contrapposizione tra un calcio di iniziativa (Zeman) e un altro di transizione (Pea). Ha vinto il Pescara (3-2), cioè la squadra con il miglior attacco e ha perso il Sassuolo che, fino a ieri, vantava la miglior difesa e anche la miglior classifica. Pea non sta a Mourinho come Zeman a Guardiola, non foss'altro perché il tecnico catalano ha riconosciuto al boemo quello che Mourinho gli ha sdegnosamente negato. In risposta alle critiche che Zeman aveva mosso ai tempi del triplete, Mou replicò sprezzante, limitandosi a dire di non conoscerlo. Un falso. Non solo lo conosceva ma ne aveva anche frequentato gli allenamenti. Al di là della dichiarazione che l'avrà ferito, Zeman è comunque culturalmente più vicino al Barcellona di quanto Pea non lo sia al Real. Tanto che, al di là della stima (anche etica) di Guardiola, Zeman risulta effettivamente accostabile al primo Cruijff per i movimenti del tridente offensivo.

Pea, invece, che ha cominciato ad allenare in Serie C con un italianista a fargli da direttore tecnico (Gigi Simoni), si considera un allievo di Mourinho sia per la contiguità fisica (era allenatore della Primavera quando l'altro lo era della prima squadra), sia per l'adesione ad alcuni suoi precetti di gioco. A essi non appartiene certo il modulo, visto che Pea preferisce la difesa a tre, ma di certo il massiccio e dislocato atteggiamento dietro la linea della palla per articolare ripartenze velocissime. E' probabile che Zeman e Pea si piacciano poco più per colpa di Mourinho che per ragioni tattiche proprie. Fatto sta che le loro due squadre sono sembrate belle e imperfette : Pea ha fatto poco per vincere nonostante il vantaggio alla fine del primo tempo; Zeman ha rischiato di pareggiare nonostante una rimonta che lo ha portato al doppio vantaggio e a giocare quasi quaranta minuti della ripresa con un uomo in più. Il paradosso è che il Pescara aveva smesso di attaccare, quasi ritenendo la partita decisa, mentre il Sassuolo se l'è vista riaperta da un rigore. Poi due gravi errori difensivi individuali degli abruzzesi hanno avvicinato un clamoroso pareggio. Zeman non detiene più la peggior retroguardia del campionato, tuttavia si vede che vi lavora poco. La leggenda racconta che a quei giocatori che gli chiedevano maggiori esercitazioni difensive, ieratico e gelido, rispondesse così: "Non c'è tempo".


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