lunedì 16 marzo 2015

Coach Attilio Caja sui "sentito dire"


Passo preso dall'intervista di Mario Canfora al neo coach di Varese Attilio Caja uscita sulla Gazzetta dello Sport.

"In 25 anni non ho mai fatto sedute a porte chiuse, tutti devono capire come lavora la squadra. Non alleno da ieri, la gente che segue durante la settimana non l'ho mai vista così numerosa come succede a Varese. Sono contento, così non si va soltanto dietro al sentito dire. Certe volte noi allenatori siamo bollati con dei preconcetti, ma nessuno neppure ti dà la soddisfazione di seguirti. Fateci caso: spesso tra manager e agenti si dice "vado alla tal partita per vedere quel giocatore" ma mai "vado a seguire quel coach durante la settimana". E così emerge solo il pettegolezzo, mai la qualità del lavoro». La presenza del suo predecessore Pozzecco è ingombrante? «Direi proprio di no, con lui c'è stato subito un rapporto chiaro. In questa settimana, per dire, lo abbiamo visto solo martedì quando tutti noi siamo andati a mangiarci una pizza dopo l'allenamento. Lui passa in palestra, vero, ma è normale. D'altronde direi che non ha fatto un passo indietro, ma solo laterale e quindi non vive tutto in manie- ra rancorosa, anzi. Varese è casa sua, non dimentichiamolo"




E nel calcio i Dirigenti seguono il lavoro settimanale? I responsabili tecnici come vengono scelti? E i Responsabili tecnici come scelgono gli allenatori? Discorso piuttosto lungo...

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