lunedì 3 ottobre 2016

LE COMPETENZE MOTORIE

Dal libro "I test di valutazione funzionale nel calcio" di Giulio Sergio Roi

"... la competenza motoria, infatti, non si identifica soltanto con una prestazione motoria o sportiva, ma coinvolge diversi fattori della persona e i reciproci rapporti tra questi fattori (Aubert, 1997). In altre parole, una competenza motoria esprime l'integrazione di conoscenze (il sapere), di abilità motorie (saper fare) e di comportamenti (saper essere), sulla base di capacità personali (Colella 2001 a e b). Di conseguenza, in ogni competenza motoria si distinguono e interagiscono tre dimensioni fondamentali e integrate che sono quella cognitiva, quella operativa e quella emotivo-affettiva. (...) Ne risulta che il giovane che gioca a calcio esprime un determinato livello di competenze personali, che sono il risultato dell'apprendimento motorio e della capacità di relazionarsi con gli altri e di trasferire ciò che si è appreso oltre il confine della palestra o del campo da gioco. La competenza pratica può essere espressa in senso debole o forte (Arnold, 2002). La competenza debole si riferisce a una persona capace di eseguire un'abilità motoria di un determinato livello di difficoltà , intenzionalmente e ripetutamente, ma senza avere la consapevolezza di ciò che fa e senza essere in grado di ricostruire il processo esecutivo. La competenza forte caratterizza la persona che non solo è in grado di eseguire l'abilità motoria intenzionalmente e con successo, ma che riesce anche a ripercorrere le tappe del processo compiuto, a individuare le ragioni del risultato ottenuto , a riconoscere gli eventuali errori ed è capace di stabilire confronti con esperienze e risultati precedenti. Secondo questa distinzione, riuscire unicamente a eseguire un compito motorio non è una condizione accettabile e condivisa per avere una competenza pratica. (Arnold, 2002; Colella, 2007)..."

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