giovedì 19 novembre 2015

Il mestiere più difficile? Quello del bambino


ARTICOLO DI CRISTIANO GATTI dal "Corriere della Sera" del 18-11-2015



"Sarebbe curioso conoscere con quali parole i genitori del derby mignon abbiano cercato, in queste sere, di spiegare ai bambini il mattatoio parigino. Probabilmente, molti di loro se la saranno cavata con il più recente dei sistemi educativi: a certe cose deve pensare la scuola. Come no: tocca agli insegnanti, che sono pagati per lavorare mezza giornata, piantare nei ragazzini il seme della tolleranza e del rispetto. Noi abbiamo altro da fare. E il poco tempo libero che resta lo dobbiamo per forza dedicare alle cose serie: danza, nuoto, soprattutto calcio. Se ci capita un buon esterno da serie A, messo nelle mani del procuratore giusto, siamo a posto, con i conti in banca e con il prestigio sociale. Poi si sa com’è la vita: può anche succedere che diventi medico o piastrellista, a quel punto bisogna farsene una ragione. L’importante è che non prenda brutte strade, diventando ladro, spacciatore o professore. Noi comunque facciamo di tutto per metterlo in guardia con i giusti valori: appesi alle reti dei campi sportivi, ogni fine settimana urliamo a squarciagola che cosa intendiamo davvero per sana educazione. L’allenatore bravo è quello che fa giocare sempre titolare la nostra creatura. Gli avversari da rispettare sono quelli che perdono sei a zero, tanto carini e simpatici, loro. L’arbitro? Quello è bravo se lascia correre quando entra duro il nostro arcangelo, se fischia quando il nostro Ronaldo sviene in area. Liberando la bestia, ne abbiamo comunque pure per lui, per il fenomeno di famiglia: «Ma cosa sono quei contrasti da macaco, mira alla caviglia, suorina». Afflitti e sgomenti, pagheremmo qualunque cifra per fargli una trasfusione della grinta che avevamo noi alla sua età, noi che come noto abbiamo giocato tutti nel Real Madrid, poi non siamo andati avanti perché in casa serviva una paga in più (dicevano così i nostri padri, per noi non è vero, ma viene bene comunque). È questa l’idea di sport — di vita — che diffondiamo nei nostri week end montessoriani. Poi, il lunedì, ci raccontiamo che il mestiere del genitore è il più difficile del mondo. Ma quando mai. Il più duro, oggigiorno, è quello del bambino."

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